venerdì 28 dicembre 2007

Contraddizioni regali






Vedete questo spazio? Avevo deciso di riempirlo col video presente su You Tube in cui la Regina Elisabetta faceva gli auguri di Natale. Mi sembrava simpatica l'idea che una delle insituzioni più tradizionali del mondo avesse deciso di sfruttare una delle tecnologie più rivoluzionarie. Mi piaceva molto anche il montaggio, con questo continuo rimpallo tra il discorso della Regina pronunciato nel 1957 e quello attuale. Fatto sta che mi preparo a copiare il codice del video per inserirlo sul mio blog e, con stupore, leggo "incorporamento disattivato". Decido allora di mettere un commento per criticare questa scelta, ma scopro che "l'aggiunta dei commenti per questo video è stata disattivata". You Tube - ed Internet in generale - è uno strumento di condivisione, confronto e scambio di idee: tutti concetti che associati a quello di monarchia - probabilmente - non possono generare altro che un ossimoro.

domenica 23 dicembre 2007

Vivere sempre un passo indietro

Ci sono Paesi dove è garantita la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci sono Paesi che prevedono salari per i disoccupati. Ci sono Paesi che non hanno pregiudicati in Parlamento. Ci sono Paesi che non si occupano solo di leggi elettorali. Ci sono Paesi dove a nessun politico verrebbe mai in mente di dire che con gli immigrati bisogna fare come facevano le SS. Ci sono Paesi dove, se escono delle intercettazioni, ci si preoccupa del contenuto e non si pensa a proporre leggi per tutelare una non ben identificata privacy. Ci sono Paesi dove "i cervelli" vivono e lavorano in patria tutta la vita senza essere costretti ad emigrare all'estero. Ci sono Paesi dove i giudici che accusano i potenti vengono tutelati, non depotenziati e messi in un angolo. Ci sono Paesi in cui non si paga il pizzo. Ci sono Paesi che hanno dei campionati di calcio regolari, senza trucchi, senza imbrogli e con tanta gente allo stadio che si diverte. Ci sono Paesi dove esistono i registri per le coppie di fatto. Ci sono Paesi dove gli scioperi sono fatti rispettando le leggi. Ci sono Paesi dove l'eutanasia è un diritto garantito. Ci sono Paesi dove anche la satira è un diritto garantito. Ci sono Paesi che hanno giornalisti senza padroni, che non hanno paura di fare domande e di essere davvero "cani da guardia" della democrazia. Peccato che l'Italia non prenda mai spunto da questi Paesi. Buon Natale.

lunedì 10 dicembre 2007

Inchiesta sui murales

Eccolo qui il nostro lavoro sui differenti murales presenti in queste due stazioni: dove il degrado e dove il decoro? E perchè non decoro in tutte e due le circostanze? Comunque, un buon lavoro (Grazie a Nando, Tommaso, Francesca, Adele e Matteo).

martedì 27 novembre 2007

Sorbona, reminiscenze del '68

Sono passati praticamente quarant'anni dal famoso "maggio francese" del 1968, ma la Sorbona continua ad essere - ciclicamente - l'epicentro delle proteste studentesche d'oltralpe. Inotroduzione di capitale privato nelle università il motivo principale di queste manifestazioni che seguono - solo di pochi giorni - gli scioperi nel settore dei trasporti e dell'impiego pubblico. Il Rettore ha deciso di chiudere la Sorbona per alcuni giorni (la riapertura c'è stata il 26 Novembre) visti gli scontri tra una parte dei manifestanti e coloro che volevano entrare a far comunque lezione. Ho scelto di inquadrare la situazione con il video inserito, fotogramma di una delle proteste che spesso si ripetono in un Paese consapevole dei propri diritti. Da condannare - comunque - gli scontri avvenuti con coloro che volevano entrare a far lezione: il diritto a manifestare è una basilare prerogativa della democrazia così come il diritto a non parteciparvi.

domenica 18 novembre 2007

La forza di ricominciare











Il sorriso. E' la cosa che più mi ha colpito di questi due incredibili personaggi. Dopo i loro gravissimi incidenti, una volta svegli ed in grado di parlare, sorridevano. Ringraziavano per essere ancora qui, su questa terra e con la vita ancora da consumare, anche se in una nuova condizione. Senza un braccio Julio Gonzalez, senza le gambe Alex Zanardi. La voglia di vivere a volte sa regalarti una forza inaspettata, ti permette di superare ostacoli che prima neanche avresti provato a sfidare, ti dona quella pace interna che ti fa sorridere di tutte le futilità che ti circondano. Impari ancora di più ad amare la vita. Julio Gonzalez lo aveva detto che voleva tornare a giocare a pallone: finalmente c'è riuscito - il 16 Novembre - nelle fine del Tacuary in Paraguay - il suo paese d'origine - dove è tornato dopo che da noi gli è stata negata l'idoneità agonistica (aveva ripreso ad allenarsi col Vicenza). Alex Zanardi, invece, è tornato alla sua passione - l'auotomobilismo - già da qualche anno. Ha ripreso a correre ed ha ricominciato a divertirsi. Quando si parla - spesso a sproposito - di eroi, mi vengono sempre in mente personaggi di questo calibro, in grado di farti riflettere, con un semplice sorriso, sui tanti stupidi problemi a cui ognuno di noi da - ogni giorno - un peso sbagliato.

sabato 17 novembre 2007

Una farsa infinita

Continuano a prenderci in giro. Lo fanno tranquillamente ormai, non serve neanche più dare valide spiegazioni per le loro decisioni. Si sceglie sempre la via più facile. Si associa il termine ultrà - con una generalizzazione francamente sconfortante - a quello di delinquente, indistintamente. E' totalmente sbagliato, così come lo è pensare che tutti i membri delle forze dell'ordine siano degli assassini o che tutti i romeni siano dei criminali. Un'informazione corretta, imparziale, in grado di raccontare gli avvenimenti senza lasciarsi trasportare dall'onda emotiva, dovrebbe essere la prima - condannando qualunque forma di violenza - a fuggire dalle generalizzazioni, aiutando l'opinione pubblica a fare altrettanto. Dovrebbe poi soprattutto fungere da stimolo costante per le istituzioni, porle davanti alle proprie responsabilità, "urlargli in faccia" che chiudendo stadi e curve si crea danno solo a quelle tante brave persone che vogliono andarsi a godere una partita. I Giornalisti dovrebbero incalzare i politici, dirgli che è una soluzione di comodo quella di ridurre scontri e tafferugli all'ambito calcistico, chiedergli di sdradicare la violenza dalla società, non dal calcio. Perchè la violenza prende il pallone solo come pretesto, lo sta progressivamente distruggendo senza che si riescano ad attuare provvedimenti che individuino in maniera incotroveretibile il problema e - se non risolverlo - possano almeno circoscriverlo. Ma è così utopistico avere anche una singola ed isolata legge che non allontani da questo sport solo chi lo ama davvero e in maniera sportiva? Ed è così complicato trovare dei giornalisti che - anche se costretti ad arrivare primi sulla notizia - verifichino dati e fonti? E' la base del giornalismo: meglio arrivare un secondo dopo ed avere una notizia certa, che uno prima trovandosi poi - però - a dover rettificare. Credo che per arrivare ad avere un cambiamento intelligente si debba colpire in quel punto che per troppe persone è il più doloroso: il portafoglio. Il giorno in cui gli stadi italiani saranno totalmente svuotati delle persone perbene si sta avvicinando, ma di questo passo inizieranno anche a crollare gli abbonamenti alle pay-tv ed alle varie televisioni digitali terrestri: vedrete allora quanto poco tempo impiegheranno ad affrontare correttamente il problema e risolverlo.

sabato 10 novembre 2007

Mi ha sempre colpito la totale incapacità di salvare migliaia di bambini costretti a mendicare, lavare i vetri o rubare. Le immagini dei passanti cui vengono sottratti i propri averi alla stazione di Milano ha fatto riscoprire ai nostri politici che esiste anche questo fenomeno e come, al solito, si è subito sollevato un ipocrita sdengo. Sono almeno un paio di decenni che minori provenienti dall'est vengono sfruttati permettendo ai loro aguzzini di avere guadagni astronomici. Si è urlato anche in questo caso alla necessità di sicurezza ma non si riesce - perchè vogliamo essere buoni diciamo così - ad avere dei servizi sociali degni di un importante paese europeo ed in grado di contribuire alla drastica riduzione di questa vergogna. Siamo "rappresentati" - per la stragrande maggioranza - da persone che non hanno la benchè minima idea della vita reale dei cittadini, perchè - probabilmente - hanno i vetri delle loro auto blu troppo scuri per rendersi conto che un bambino passa tra le macchine a chiedere l'elemosina. E' uno dei problemi principali di questo Paese: non si possono risolvere le cose se non si ha la più pallida idea delle situazioni su cui bisogna intervenire.

venerdì 9 novembre 2007

Nel paese del troppo tardi

Si dice - spesso - che le morti possono essere evitate. E' una cosa banale, ma è assolutamente vera. Peccato però che questa frase non sia riferibile all'Italia, dove "abbiamo bisogno" delle morti. E' l'unica scintilla che riesce a smuovere i nostri negligenti politici che si ricordano dei problemi solo di fronte ad efferati delitti. E quando accade, si prodigano in tutti i modi per cercare di trovare una soluzione che risolva in breve tempo il problema. L'omicidio della signora Giovanna Reggiani ha fatto destare una parte politica dal lassismo con cui viene affrontato il problema dell'integrazione ed ha dato spunto a qualche sconsiderato di sfruttare - per biechi giochi politici - questo tragico evento. La speculazione ha contribuito a far riaffiorare mai sopiti rigurgiti di xenofobia, sfociati in alcuni casi di violenza come - ad esempio - il raid di Tor Bella Monaca. Quello che mi piacerebbe tanto mi venisse spiegato dai politici è perchè non si riesce a trovare una soluzione democratica e matura per l'integrazione tra i popoli nel nostro Paese. Poi vorrei chiedergli perchè in Italia si fanno ciclicamente gli indulti e non si ipotizza mai di costruire più istituti penitenziari, visto che mi sembra leggermente sproporzionato il rapporto tra i 43.000 posti nelle patrie galere e i 60 milioni di abitanti che popolano il suolo nostrano. Vorrei inoltre chiedergli perchè sia così complicato far scontare la giusta pena a chi se lo merita e poi - soprattutto - vorrei domandargli se sanno che un solo romeno su circa quaranta appartiene all'etnia rom (fonte La Stampa), se hanno la benchè minima idea della storia, della cultura e dell'identità di queste persone, perchè per poter prevenire od affrontare un problema bisogna conoscerlo a fondo. Vorrei poi farmi dire se è indispensabile fare costantemente brutte figure con l'Unione Europea e vorrei chiedere, infine, se sia ancora possibile discernere tra chi è delinquente e chi non lo è. Alla fine rivolgerei tutte queste domande ai giornalisti, sempre meno cani da guardia della democrazia e sempre più megafoni dei potenti. Documentatevi prima di affrontare i fatti.

giovedì 8 novembre 2007

Il Maestro ed il Barone

Se ne vanno quasi contemporaneamente due persone che nella mia vita hanno rappresentato due icone, due esempi da seguire. Entrambi meravigliosamente ironici, entrambi professionali all'infinito, entrambi amanti dell'etica nei rispettivi campi. Liedholm mi è sempre stato portato da mio padre – grande romanista – come esempio di correttezza, galanteria e sportività, Biagi l'ho sempre ammirato per la sua indefessa ricerca della verità oltre qualunque pressione editoriale o simpatia politica, lavoratore su quel campo che molti giornalisti troppo presto dimenticano di frequentare. Voglio evitare coccodrilli che lascio a chi – sicuramente molto più bravo di me – ha avuto modo di conoscerli e di condividere con loro tanti bei momenti. Ci mancheranno i geniali aforismi del Giornalista e gli insuperabili aneddoti dell'Allenatore ma - soprattutto - sentiremo la loro mancanza per tutto ciò che hanno rappresentato, per aver vissuto insegnando - anche insonsciamente - senza mai passare di moda.

venerdì 26 ottobre 2007

L'immondizia di Caserta



Informazione locale/globale: partendo da questa premessa ho deciso di scegliere questo video riguardante l'emergenza rifiuti che si ripropone ciclicamente - qualunque sia il Governo - in Campania. E' un lavoro di denuncia davvero ben confezionato anche se gli autori di questo reportage non sono dei professionisti dell'informazione. Personalmente credo che il concetto di globale possa essere inteso anche in maniera meno universalistica di come non viene fatto di solito: anche un video "locale" come questo sui cumuli di immondizia a Caserta (anche se in alcuni punti della città non ci sono, come scoprirete vedendo il video...) assume la sua "globalità" che - secondo me - non deve essere per forza transnazionale. Un filmato come questo, brillante e ben montato, dimostra come la disentermediazione editoriale sia assolutamente in atto: non è casuale che un lavoro di questo genere (poi riproposto anche da Sky) sia stato realizzato da due ragazzi "qualunque" e non da giornalisti di professione troppo impegnati - come ho già sottolineato nel post sul Myanmar - a scoprire le notizie standosene seduti alle proprie scrivanie. I giornalisti di professione devono riscoprire la bellezza di raccontare da testimoni oculari le notizie che riguardano la nostra comunità: finchè non sarà così, continueremo a vedere mediocri servizi generici nei nostri telegiornali e sul web - al contrario - dettagliati resoconti dei problemi della vita quotidiana.

sabato 20 ottobre 2007

Carlo Zampa, il ritorno di "The Voice"

19 Agosto 2007. Una data importante per i tifosi romanisti, perchè è il giorno del secondo trionfo in Supercoppa italiana per la Roma. Successo ottenuto a S. Siro contro l'Inter, appena tre mesi dopo la vittoria della Coppa Italia sempre sullo stesso terreno e sempre contro i nerazzurri. Ma quella di Agosto è anche una data importante per il ritorno di Carlo Zampa, il radiocronista che ha appassionato migliaia di tifosi giallorossi narrando le gesta della squadra nell'anno del terzo scudetto. Dopo un anno di assenza dalle tribune stampa di tutta Italia per motivi personali, Zampa è tornato a raccontare le partite della Roma sul secondo audio della televisione digitale Mediaset Premium (ed in interconnessione - in esclusiva per l'etere - con Radio Centro Suono Sport 101.500) riscuotendo i meritati consensi che lo hanno sempre accompagnato durante il suo lavoro. Tutto cominciò la sera del 29 Novembre 1998 in un derby epico per i giallorossi che, in 10 contro 11, erano riusciti ad agguantare il 3-3 dopo esser stati sotto per 3-1. Sulle ali dell'entusiasmo e con una Lazio tramortita, la Roma realizzò anche il 4-3 grazie ad un colpo di testa di Delvecchio, ma il signor Farina di Novi Ligure annullò per un inesistente fuorigioco. Zampa, che commentava la gara per una radio locale, resosi conto che il gol non era stato convalidato gridò quello che ogni tifoso romanista stava pensando in quel momento: "te possino ammazzate che m'hai annullato!". Da li la sua fama crebbe costantemente portandolo a diventare il punto di riferimento dei tifosi romanisti per le cronache delle gare della Roma e a diventare anche lo speaker dello stadio Olimpico fino alla fine della stagione 2004/2005. Dopo l'inattività dello scorso anno, è tornato a commentare la Roma iniziando subito con la vittoria in Supercoppa. La speranza è che sia la prima di una lunga serie. Bentornato di cuore.

Myanmar, le due facce della morte




Chissà cosa sarebbe accaduto se in Italia, nel 1924, fosse esistito you tube, i videofonini, le macchine fotografiche digitali e qualcuno avesse avuto la possibilità di documentare l'omicidio Matteotti, condividendolo poi praticamente con tutto il mondo. Chissà cosa avrebbe potuto generare nell'Italia ai suoi ultimi sospiri democratici, un video che dimostrava incofutabilmente come fossero state le "squadracce" fasciste ad eliminare il deputato socialista. Oggi, ad 83 anni di distanza, la tecnologia ci consente di "bucare" un regime, di insinuarci tra le sue crepe e vedere tutte le brutalità perpetrate. L'uccisione del reporter giapponese ha nella sua tragicità un incredibile lato positivo: la tecnologia ci permette di vederlo, di sapere che è successo, di conoscere la verità in un paese comandato da persone abituate a imporre solo la propria verità ufficiale. Anche coloro che fanno parte della schiera dei pessimisti della rete, non possono che apprezzare le incredibili possibilità fornite dalla stessa, come quella di gridare al mondo che sono ancora tanti i paesi in cui democrazia e diritti sono solo una malinconica utopia. C'è un elemento in particolare che mi colpisce di questo video è riguarda proprio la sua "amatorialità": ha un'incisività che spesso manca nei servizi del telegiornale, dove non sempre basta utlizzare correttamente audio ed immagini. E' probabilmente proprio questo il presente ed il futuro della comunicazione: video di ogni tipo, che possono essere notizie importanti, riversati in qualunque momento della giornata coi "desk" delle varie redazione ad inseguirli per commentarli e dare la notizia tramite i mezzi di comunicazione tradizionali. Sembra quasi un ricorso storico: il giornalista che - a causa del computer - da inviato sul campo si stava sempre più trasformando in "soprammobile della redazione", è costretto a tornare a cercare in giro per la strada le notizie, a fare davvero giornalismo anche - se non sopratutto -con la sua telecamera. Siamo probabilmente nel post-tecnologico.

lunedì 15 ottobre 2007

Che Lunedì!

9 ore mezza consecutive di lezione! Non male, complimenti a tutti noi che ce l'abbiamo fatta...

domenica 14 ottobre 2007

Sarò monotono ma...

... le Domeniche senza calcio mi disturbano sempre parecchio! Ricordi di infanzia con gite fuoriporta vissute mai del tutto allegramente, col pensiero fisso del ritorno a scuola il giorno successivo..

sabato 13 ottobre 2007

Roma-Napoli, una decisione inconcepibile



Della serie "la risposta all'italiana è quella che preferiamo", l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive si supera decidendo di mantenere aperto l'Olimpico a tutti (ma col distinto ospite chiuso) in occasione di Roma-Napoli del prossimo 20 Ottobre. Si tratta dell'ennesimo episodio strano del campionato della Roma, partito con un calendario da far rabbrividire anche la più piccola provinciale e proseguito con errori arbitrali che, sommati a quelli dei calciatori, hanno impedito ai giallorossi di essere attualmente in testa al campionato. Tra la scelta di aprire lo stadio ai soli abbonati della Roma e quella di permettere ai tifosi partenopei di occupare il settore ospiti, si è scelta la "strada all'italiana": stadio aperto con biglietti acquistabili solo a Roma e Provincia. Risultato? Tanti tifosi del Napoli che abitano da anni nella Capitale acquisteranno i tagliandi per la gara e si troveranno in mezzo ai tifosi giallorossi. Dovrebbe essere una cosa normale questa, ma senza fare della banale dietrologia sappiamo bene i problemi che può comportare in ogni partita, figuriamoci in una ad alto rischio come questa. La speranza è che prevalga il buon senso all'interno dello stadio (dove da anni ormai non succede più nulla) e soprattutto fuori, nei dintorni dell'Olimpico. Ci auguriamo che il pericolo di giocare a porte chiuse sia Roma-Lazio del 31 Ottobre che Napoli-Juventus del 27 Ottobre sia un deterrente efficace per i "soliti imbecilli" con intenzioni bellicose: creare disordini in questa circostanza, sarebbe doppiamente stupido.

..Sono sempre stato una frana coi titoli..

Non c'è niente da fare, quando mi si chiede di dare un titolo a qualcosa mi trovo sempre in difficoltà. Mi capita con gli articoli che scrivo, con le recensioni e con quasi tutto quello che ne richiede. Ah comunque ciao, io sono Diego, sono un giornalista pubblicista e frequento il corso di Editoria Multimediale. Per la prima volta dai tempi del liceo seguo una lezione il Sabato mattina!